Un Momento Particolare

Caro collega, normalmente ti scrivo per raccontarti il mio modo di pensare in relazione alla gestione commerciale della tua farmacia. Ma oggi il momento è particolare, viviamo tutti una situazione di emergenza che ci scopre in prima linea contro un nemico invisibile e che è stato in grado di mettere in crisi i rapporti e perfino tutta l’economia.

Però non volevo far passare troppo tempo senza scriverti anche se oggi non ho nessuna voglia di raccontarti come migliorare le performance del tuo negozio. Non sarebbe nemmeno opportuno e tutti noi abbiamo altro a cui pensare.

In questa battaglia, che ciascun cittadino deve affrontare singolarmente, ecco che le farmacie (ma non solo) si riscoprono essere dei punti di riferimento come nel passato, unite non solo per esigenze di cura ma anche per necessità di conforto e rassicurazione al cittadino.

E tu sei lì, ogni giorno, nonostante i rischi che inevitabilmente puoi correre, quando tutti gli altri sono giustamente rifugiati nelle loro case. E’ dura, e non lo fai solo per guadagnare, lo fai anche perché lo senti dentro.

Quel logo istituzionale, raffigurato dalla croce che hai fuori dalla tua farmacia, in questo momento è divenuto simbolo di riferimento e, di fronte alle paure, rappresenta una guida per tutti i cittadini.

Ci ritroviamo così a dover soddisfare uno dei bisogni primari dell’uomo, quello della salute. Il commerciale, il superfluo e tutto l’accessorio verranno dopo, speriamo al più presto.

Ma ora siamo tutti chiamati a svolgere prima di tutto un servizio, quello per cui da sempre la farmacia esiste anche se nel tempo è stata bistrattata o mortificata. Ora è il professionista che emerge, non l’imprenditore o il commerciante.

Quindi ho voluto inviarti questo breve post, diverso da tutti gli altri perché la tua professione e la tua professionalità, impegnate in prima linea, meritano un grazie al pari di quello che dovremmo tributare ad altri operatori sanitari.

Mi auguro che al termine di questo tunnel potremo riscoprirci tutti un po’ cambiati in meglio, più consapevoli, più uniti e con maggior voglia di essere vicini.

Ci sarà tempo per affilare nuovamente le lame della competitività legate alla sopravvivenza di ciascuno, ma forse lo faremo ricordandoci anche un ruolo ben preciso che abbiamo in questa società, e magari sperando che in particolare la politica sappia anche esserci maggiormente riconoscente nel momento di certe decisioni.

di Paolo Piovesan
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