NUOVA VITA

Ce ne sarà davvero bisogno, ma sarà realmente una vita diversa o piuttosto ci riadatteremo presto alla routine? L’attuale situazione ha contagiato tutto e tutti: rapporti umani, libertà personali, mercati, finanze, economie, e perfino le singole percezioni del reale.

Vai a fare la spesa e la tua città non ti sembra più la stessa, scopri angoli dei quali non ti eri mai accorto, finalmente senti suoni che prima non riuscivi a percepire. Scopri l’importanza nel tessuto sociale di quel negozietto che finora avevi ignorato e ora ti manca come presenza.

Incontri per strada le persone che ti schivano o ti salutano frettolosamente perché impaurite, quelle stesse persone che conosci da una vita o che il giorno prima chiacchieravano con te amabilmente, ma dalla finestra del piano di sopra, a debita distanza.

La diffidenza verso il prossimo si è quasi spostata dal possibile atto criminale al timore di un contagio, magari involontario ma comunque pericoloso.

Quindi restiamo amici, telefoniamoci, videochiamiamoci, messaggiamoci, cantiamo dai balconi, ma per fortuna ci sono i divieti che ci obbligano a non avere contatti.

Tutti, dal governo alle attività industriali e commerciali, fino ai singoli, siamo ora impegnati nel contenimento e nel superamento del momento contingente.

Una situazione, una crisi mondiale, che pochi avevano previsto potesse accadere e che pertanto ci ha colti tutti impreparati, nell’arco di appena qualche settimana.

Ma voglio dirti che passerà, pur nell’incertezza dei tempi necessari, passerà.

E allora sarà il momento di ricostruire e riprendere la vita di sempre, speriamo con un po’ più di consapevolezza e amor proprio.

Potremo finalmente tornare a stringerci la mano, a sorridere. Ma speriamo di farlo apprezzando più di prima il momento, non come abitudine consolidata o forzata ma con maggior sincerità. Forse torneremo a parlare e ad ascoltare con più interesse.

E così sarà, almeno finché non subentrerà nuovamente l’abitudine ai ritmi frenetici, al rincorrere anche quello che in realtà non serve, all’inquinare anziché al godere e cercare di preservare ciò che abbiamo, al dare precedenza agli interessi prima ancora che agli amici o alla famiglia.

Presto la vita tornerà ad essere normale, tutto sta capire cosa sarà per noi normale.

La tua farmacia, al pari della tua città, è cambiata in questo periodo. Svuotata non solo di persone ma anche di interessi per tutto ciò che non costituisce necessità. Buia e triste anche se l’illuminazione è uguale a quella di due mesi fa, ma la percezione è strana. Piena di ostacoli e sbarramenti come le linee per terra di distanza interpersonale o le barriere di plexiglass sui banchi. Mascherine al volto che oscurano la trasmissione empatica di un sorriso, guanti che impediscono un contatto umano.

Le persone entrano, agli inizi accalcandosi e ora invece tutte ordinate, una alla volta per poi fuggire nel più breve tempo possibile. Tu ti guardi attorno e unita alla tristezza e alla stanchezza per un lavoro da fronte di battaglia, vedi la tua azienda come non l’avevi mai percepita finora.

E’ diverso anche il rapporto con i tuoi collaboratori, c’è spazio solo per l’indispensabile, si deve pensare a sanificare non a relazionarsi.

L’economia, oltre all’umore, ne risente e pensi a come sarà domani. Tranquillo, tutto tornerà com’era. Presto dovrai tornare a preoccuparti di lottare contro i tuoi concorrenti e non più contro il coronavirus. Non dimenticarti di quella vecchia battaglia solo perché ora hai dovuto necessariamente metterla da parte, non è svanita e certamente si ripresenterà per stabilire chi potrà sopravvivere e chi invece dovrà cedere il passo.

Allora approfitta degli insegnamenti che le disavventure e la crisi attuale ti possono insegnare. Osserva, capisci e fai tesoro di quello che accade ma soprattutto pensa alla prossima riproposizione e non solo all’attuale contenimento.

Non farti trovare impreparato quando sarà il momento di ingranare nuovamente la marcia, perché sarà una ripartenza come quella in Formula1 appena dopo l’intervento della safety car che ha rallentato tutti.

Comprendi i valori di un sorriso, di un’accoglienza empatica, di un saluto cordiale o del riconoscimento personale. Individua il significato che possono avere un locale e una proposta che capaci di trasmettere emozioni forti.

Capisci cosa rappresentano gli ostacoli e cosa invece comunicano gli spazi per un’esperienza piacevole d’acquisto. Pensa a come potresti dar valore alla tua insegna, a come il tuo logo possa esprimere elemento di distinzione e competente specializzazione per trasmettere fiducia.

Al momento opportuno dovrai essere pronto a ingranare la marcia giusta.

Coraggio, presto ci ritroveremo tutti a dover affrontare nuove imprese, ma sono sicuro che le accoglieremo più favorevolmente e con maggior determinazione, perché consapevoli che in questo caso la vittoria dipenderà solo da noi.

di Paolo Piovesan
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