Che cosa cambia?

Il recente Decreto Concorrenza ha portato all’attualità ciò di cui si parla da tempo. E’ arrivata la rivoluzione dell’avvento del capitale nella proprietà delle farmacie.

Finalmente mi verrebbe da dire, ma non perché ci sperassi, quanto piuttosto perché non ne potevo più di questo esasperante tira e molla. Prima o poi accadeva, era nelle logiche dei tempi e per tale motivo ci siamo tutti preparati…o no?

Un mio amico mi ha chiesto cosa penso cambierà per le farmacie. Ho risposto che esattamente non lo so chi potrebbero essere i nuovi colleghi titolari e come affronteranno il mercato, posso solo provare a immaginarlo così come puoi fare anche tu.

Credo però che la farmacia a breve non sarà più la stessa, nella gestione così come nell’immagine percepita dalla collettività.

Cambieranno le strutture, le organizzazioni, la comunicazione, gli accessi alle forniture per i clienti.

Vedrai che improvvisamente si materializzeranno nuovi “amici”.

Quello che credo invece di sapere è come dovranno cambiare i farmacisti in previsione di possibili stravolgimenti, ho cercato di analizzare il mercato e i consumatori, e personalmente già da qualche anno ho cercato di attrezzarmi per competere (oltre che per concorrere, come ti ho già scritto in passato).

So per certo che l’evoluzione dell’attuale titolare manager dovrà avvenire in fretta.

So che i nuovi concorrenti, proprietari di farmacia, saranno magari quelli che finora non abbiamo preso in considerazione. Penso allora alle banche, ai gruppi assicurativi, ai fondi d’investimento, alle società di trasporto, a certe attuali reti di farmacie ma anche a multinazionali non necessariamente legate all’attuale circuito delle farmacie perché coinvolte nella loro gestione dei prodotti. Tra queste diverse realtà probabilmente si instaureranno nuove sinergie, quegli stessi accordi che finora noi abbiamo sempre rifiutato.

Cambieranno i poteri e pertanto gli interlocutori, sia a livello economico sia politico.

So che in questi ultimi anni tanti colleghi si sono lamentati parecchio, ma in pochi hanno studiato attivamente i nuovi possibili scenari, pensando a predisporre innovative strategie di difesa.

Così, molti non hanno previsto precisi piani di contromisura con progetti a medio-lungo termine e hanno piuttosto preferito insistere a sperare.

So che raramente sono state valutate potenziali nuove alleanze per pianificare azioni diverse dai soliti gruppi d’acquisto.

In realtà, non c’è stata una vera analisi per considerare se all’interno di questa rivoluzione si nascondessero anche aspetti per interessanti opportunità.

Noto che ultimamente sono tornate a proliferare in televisione le pubblicità che raccomandano il prodotto con “vendita solo nelle farmacie”. Credo che anche per questo ritorno ci sia una ragione ben precisa, ma intanto ben venga.

Oggi il solco è stato tracciato e probabilmente sarà preludio anche di ulteriori sviluppi (contaci). Le risultanze di questo epocale cambiamento le misureremo tra qualche anno. L’importante sarebbe non rimanere ancora una volta inerti nel frattempo.

di Paolo Piovesan
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