farmacia vincente squalo

Come evitare che la tua farmacia

sia sbranata dagli squali

“Pericoloso sanguinare in vicinanza degli squali”Non è una mia frase, ma è stata pronunciata da un vecchio allenatore di calcio. Però può adattarsi a molte situazioni, anche a quella delle farmacie italiane.

Purtroppo i momenti sono difficili, per molti di noi esistono ancora margini per determinare il proprio successo, ma gli scenari non permettono di rilassarsi o di rimanere impreparati.

Quando 20-25 anni fa predicavo l’esigenza di cambiare approccio al lavoro, quando dicevo che la gestione del parafarmaco non poteva essere sovrapponibile a quella del farmaco, quando insistevo che i servizi potevano essere elemento di caratterizzazione e quando insegnavo specializzazione e progettualità, erano molto poche le farmacie che mi davano retta. Sì, i colleghi dicevano di divertirsi a seguire i miei corsi, probabilmente affascinati dalla presentazione di un mondo così lontano che poteva esser visto come un film di fantascienza, ma poi nella sostanza si continuava a lavorare come sempre perché non si avvertiva l’esigenza di cambiare.

Oggi invece scopro che la situazione è mutata, le farmacie mi ascoltano con molta più preoccupata attenzione e non solo con divertita curiosità, sentono che i miei esempi rispecchiano la loro realtà.

Però adesso il problema è un altro:

“Paolo avevi ragione quando ci raccontavi certe favole che pensavamo non ci avrebbero mai coinvolto, adesso che però è accaduto ciò che avevi previsto e ci siamo dentro fino al collo, ti crediamo ma non sappiamo come fare per venirne fuori”.

Questo mi hanno confessato alcuni colleghi e, se da un lato mi ha fatto piacere di averci azzeccato con le mie visioni (allora non sono pazzo, ma bastava osservare perché non sono nemmeno un genio), dall’altro mi dispiace se penso a quanto si sarebbe potuto fare con un briciolo di presa di coscienza e prevenzione.

Ora è tutto più incombente, tutto più complicato, tutto più rischioso; c’è chi si muove a spanne, chi rimane paralizzato e chi comincia a sbattere la testa a destra e a sinistra; ed è appunto sbattendo la testa che si rischia di sanguinare.

In un film molto vecchio, a un certo punto il protagonista che doveva andare a recuperare dei pezzi di ricambio per un camion nel mezzo di una battaglia, recita:

“Nel torbido si pesca meglio”.

E così, nel torbido della nostra situazione, è possibile che comincino ad aggirarsi gli squali, perché si pesca (mangia) meglio e magari si inizia proprio da chi sanguina. Si moltiplicano allora le società che improvvisamente divengono competenti in materia di mercato farmaceutico (provate a farvi un giro in internet), qualche azienda vi batte forte una pacca sulla spalla (“non si preoccupi, la sosteniamo noi”), distributori intermedi offrono dilazioni o magari si inventano servizi “esclusivi”.

Tutti sanno, tutti si propongono, tutti tranquillizzano…tanto poi non sono loro a sbagliare, non sono loro a chiudere. Leggo ancora articoli che raccontano argomenti già sentiti, asettici, schematici, privi di passione e d’innovazione. Mi arrabbio anche con alcune nostre cooperative perché non sanno ascoltare e non sanno proporre novità reali, ma non le sto accusando perché esse sono le nostre società e quindi mi chiedo se in realtà la colpa non sia nostra che non pretendiamo qualcosa di diverso.

Il tempo delle parole è però, purtroppo (o per fortuna), finito. Oggi c’è bisogno di azioni, è importante reagire immediatamente, oggi è indispensabile imparare e conoscere le regole e il metodo. Anche le rassicurazioni della politica lasciano il tempo che trovano (o qualcuno ci crede ancora?), così come le solite riunioni (o comunicazioni) dove ci si rincuora all’interno della categoria sostenendo che noi siamo pur sempre dei professionisti e quindi rimaniamo intoccabili.

Allora, se pensate che davvero le mie visioni di vent’anni fa non fossero troppo fantasiose, se pensate di farla finita con l’isolamento che agevola chi auspica solo che si continui su questa strada, se ritenete che si possa davvero organizzare una farmacia forte, cominciate a reagire e iniziate a uscire dall’apatia che vi induce a sperare che siano sempre gli altri a venirvi a dare le soluzioni.

Chiedete, imparate, confrontatevi, guardate il mondo fuori dalla farmacia, stimolate le vostre cooperative a non essere vecchie nelle idee e nelle proposte, guardate senza miopia al futuro e non al passato.

Cresciamo nella conoscenza e diventiamo più rapidi nelle azioni, e allora gli squali non ci azzanneranno.

di Paolo Piovesan

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